• 14 apr

    2022

  • Redazione

  • Notizie

La luce è architettura

 

Luce. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive, cioè la possibilità di vedere gli oggetti. Dal latino lux, lucis e dall’aggettivo greco λευκός “brillante, bianco”. Qualcosa di luminoso e abbagliante e allo stesso tempo significato che deriva dalla radice (phaos) del verbo phaino, “mostrare”. La luce è il mezzo per la quale siamo in grado non soltanto di vedere ma soprattutto di mostrare la realtà, materica e concettuale che ci circonda. In architettura la luce ha accezione tecnica ed indica la presenza di punti chiave nella costruzione degli spazi, dalla quale la luce naturale può fare capolino ed illuminare e disvelarne le forme.

Assieme alla costruzione fisica del progetto, il design della luce costruisce il fine ultimo, il suo perché. Cosa vogliamo che quella particolare architettura comunichi alle persone? Quale l’obiettivo che vuole raggiungere? Un’illuminazione d’impatto per attirare i clienti all’acquisto di un bene o un’illuminazione urbana studiata nei minimi dettagli per esaltare le caratteristiche di un nuovo quartiere in via di sviluppo. In Global Planning Architecture, dove ogni giorno si toccano con mano i concetti di Nuova Architettura ed Asset Design, siamo fermamente convinti che il design della luce sia uno dei cardini della progettazione architettonica, soprattutto in fase di ristrutturazione, riqualificazione edilizia o rigenerazione urbana. Come ricorda il grande Le Corbusier:
L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce. I nostri occhi sono fatti per vedere le forme nella luce: l’ombra e la luce rivelano queste forme; i cubi, i coni, le sfere, i cilindri e le piramidi sono le grandi forme primarie… La loro immagine ci appare netta… E senza ambiguità”.

Ma la luce è anche concetto, oltre che forma, e interpretazione e filosofia. Secondo la metafisica della luce, termine coniato nel 1916 da Clemes Bauemker, la luce costituisce il “principio” ontologico essenziale, la componente strutturale essenziale di ogni ente fisico, animato o inanimato che sia.

Quando all’interno della nostra squadra ci approcciamo ad un nuovo progetto partiamo dalla luce. È il primo prodotto, la prima materia che prende parte alla costruzione di uno spazio, di un’opera, di un’architettura. Prima delle forme e prima dei materiali. Proprio grazie a questi elementi, alla fine lo spazio prende vita e diventa racconto che unisce le immagini, i colori, i suoni e le texture del progetto in un concerto di sfumature. La luce è il primo degli asset tangibili del nostro Asset Design, la prima sostanza tangibile alla base di un progetto, getta le fondamenta per la scelta della disposizione degli spazi, scelta dei materiali, resa finale della scelta cromatica e sensoriale e vivibilità degli spazi.

Il progetto reale e concreto nasce dalla precedente progettazione della luce, senza la quale l’esperienza finale perderebbe di carattere e personalità e l’interpretazione stessa dell’architettura non avrebbe più valore. Sia che la luce sia di origine naturale o artificiale porta con sé un valore aggiunto, emotivo ed estetico. È il mezzo attraverso il quale siamo in grado di comprendere la bellezza di un edificio, un progetto di interior, di un’opera di design. Perché vi sia un equilibrio tra la progettazione architettonica e progettazione della luce prendiamo in considerazione tre elementi chiave: l’estetica, la funzione e la prestazione percepita. Gli ultimi due aspetti, più tecnici, riguardano l’inserimento pratico dell’elemento luce nella creazione di un progetto e la sua efficacia nel dare risalto alla struttura, creare un’armonia di fondo, esaltare i materiali scelti e creare una sorta di fil rouge, una user experience primordiale che guidi la vista e l’abitabilità degli spazi nonché di una funzione pratica e tecnologica.

Come lo user moderno naviga sempre più efficacemente nel web, guidato da percorsi predefiniti che lo aiutano nel portare a termine con positività il suo iter di utilizzo, allo stesso modo il nostro design della luce permette di efficientare gli spazi per chi li deve utilizzare. Ecco così che un ufficio illuminato in modo migliore, secondo uno studio tecnico approfondito, aiuterà il lavoratore nel compiere soddisfacentemente i suoi compiti e di conseguenza porterà ad un aumento del rendimento nella sua totalità. Allo stesso modo, un attico metropolitano illuminato abilmente darà risalto alla personalità dell’arredamento e renderà ancora più piacevole la vivibilità quotidiana degli spazi. Il primo aspetto, meno tecnico ma non per questo meno importante, si focalizza sul fenomeno emotivo della luce.

L’utilizzo del design lightning, naturale o artificiale, è un mezzo che ci permette di progettare strategicamente una vasta gamma di progetti: dall’interior allo sviluppo di smart cities. La modulazione di base, chiara all’architetto, diventa uno strumento tecnico e tecnologico che collega il progetto all’ecosistema e alla comunità. Gli spazi architettonici così come gli spazi urbani sono definiti in prima linea dall’uso e devono quindi partire da un’attenta analisi. In questa prima fase cruciale di investigazione delle necessità, il nostro team investe tempo ed energia. Attraverso analisi qualitative e quantitative della richiesta e un’analisi comparativa umana e territoriale allineiamo la domanda al risultato e produciamo impatti urbani e sociali positivi.

Giuliano Azzinari
Founder Manager and Creative Leader
Global Planning Architecture

 

DAM, Madrid – progetto di Global Planning Architecture

DAM, Madrid – progetto di Global Planning Architecture